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Ricettario di un fibromialgico a cura diGiuseppina GenerosoRingraziamenti |
Un grazie per il prezioso contributo a tutti coloro che hanno partecipato con le loro ricette alla raccolta di questo piccolo volume:
Grazie ad Alberto, Claudia, Elisa, Erminia, Fiorella, Gabriella, Gabriella A., Laura, Matteo, Maria Alba, Marika, Marta, Melania, Paola, Prisca, Sandra, Sara, Silvia, Sonia, Stefania, Vittoria.
Un grazie a Sonia per la gentile revisione delle parti testuali e un grazie a tutte le speciali e meravigliose amiche pioniere che hanno atteso con pazienza questa compilazione.
Un grazie di profonda riconoscenza soprattutto ad Eveyn Carr, per il suo immenso lavoro, il suo grande e costante impegno nella lotta alla fibromialgia, il suo quotidiano impagabile incoraggiamento per la certezza della guarigione.
INTRODUZIONE
Questo ricettario è stato preparato con amore e divertimento da un gruppo di persone affette da fibromi algia, in cammino sulla via della propria guarigione. Il gruppo si è formato intorno al lavoro della Signora Evelyn Carr, guarita dalla fibromialgia nel 2011, e sta seguendo la strategia da lei stessa adottata e diffusa, dopo anni di organizzazione e impegno intensivo, per uscire definitivamente dalla malattia.
Alcuni tra noi sono totalmente asintomatici e si trovano nella fase di mantenimento, altri hanno migliorato e stanno migliorando il proprio stato di salute impegnandosi attivamente ad acquisire e mantenere uno stile di vita idoneo al rispetto dei delicati equilibri biochimici del proprio corpo, ed un protocollo in grado di ripristinarne gradualmente il buon funzionamento. La strategia generale messa in atto, sintetizzata e condivisa da Evelyn Carr si basa su un protocollo che guarda alla persona ed alla malattia con un approccio a 360°. In questo protocollo una corretta alimentazione rappresenta solo il 20 % della strategia generale, è un aspetto relativo, ma è fondamentale per eliminare alcune delle sostanze che, insieme ad altri fattori non alimentari, scatenano o possono alimentare i sintomi, cioè quei cibi che producono dolore e infiammazione nel corpo e contribuiscono a mantenere alterato il delicato equilibrio biochimico di un fibromialgico.
Parte delle ricette qui raccolte sono frutto della squisita capacità creativa di alcuni tra noi, altre vengono dalla più classica tradizione culinaria italiana, chiaramente riadattata al nostro specifico protocollo alimentare, e altre ancora sono state selezionate spulciando nel web o sfogliando testi sull’alimentazione naturale, sul crow food, sull’alimentazione antidolore, sull’alimentazione igienista, etc. Abbiamo cercato ricette e preparazioni che ci aiutassero a seguire si una sana e corretta alimentazione, rispettando le nostre limitazioni senza rinunciare al gusto. Non siamo medici, non siamo nutrizionisti, né esperti in preparazioni alimentari. Semplicemente di fronte alle difficoltà in cucina, che molti di noi hanno incontrato adottando il protocollo, abbiamo capito che poteva essere utile mettere insieme le nostre esperienze ai fornelli e condividerle a favore di tutti noi ed a favore di altre persone affette da fibromialgia, al fine di offrire un sostegno semplice, e speriamo efficace, per quei simpatici momenti in cui la frase che ci passa per la testa è “Oddio e oggi che cucino?!!“. E così è nato
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AVVERTENZE
Vi sono due modi per affrontare il cambiamento nello stile di vita a tavola : con entusiasmo e fiducia, pensando che si sta agendo per il proprio bene e per la propria salute, oppure col disagio della privazione che rende tutto molto più difficile e pesante. Scegli tu come vuoi procedere, io ti consiglio il primo approccio che ti facilita notevolmente nella nuova gestione della tua corretta alimentazione.
In ogni caso è indispensabile capire bene che seguire costantemente e correttamente una idonea alimentazione è fondamentale per ridurre i sintomi della malattia e cominciare ad educarsi ad una nutrizione che rispetti, con consapevolezza, le necessità e le delicatezze del nostro organismo, per smettere di infiammare il corpo col cibo. Ciò richiede costanza, determinazione e soprattutto una buona organizzazione iniziale. Ma via via che il nuovo regime alimentare verrà adottato e comincerà a dare i suoi risultati, diventerà sempre più naturale e semplice seguirlo e portarlo avanti, anzi come per noi, diventerà un piacere aver cura di se stessi a tavola.
Consapevolezza è una parola chiave in tutto il percorso di guarigione dalla fibromialgia. La consapevolezza è conoscenza di sé, e nasce dall’osservazione onesta di se stessi e dall’ascolto di se. Una forma di ascolto e di osservazione è cercare di capire quali alimenti ci sostengono e quali invece ci infiammano. Conoscere le proprie intolleranze è fondamentale. Potrebbero esservi, tra gli alimenti che troverai nelle ricette, cibi che tu non tolleri, poiché ciascuno di noi ha il suo organismo con le sue proprie sensibilità. Alcuni tra noi ad esempio non hanno problemi col latte vaccino, la maggior parte invece non lo tollerano, alcuni non tollerano il ghee o le uova e altri invece li mangiano senza problemi.
Questo è solo un esempio per farti capire che è importante che tu sappia quali alimenti possono farti male. A tal fine può essere molto utile tenere un diario alimentare, che è un buon metodo per prendere una misura della propria reattività agli alimenti e per conoscere le proprie reazioni all’assunzione di cibi piuttosto che altri. E’ per questo che tra i primi consigli che la Signora Carr suggerisce a quanti si rivolgono a lei per iniziare il percorso di guarigione, e nella collana dei 4 Dvd che contengono tutta la strategia per uscire dalla malattia, c’è proprio quello di tenere quotidianamente un diario alimentare, e di farlo per un tempo di 4 mesi.
Il consiglio è quindi di prendere nota giornalmente (al momento del pasto) di ciò che si mangia ed alla fine della giornata annotare se ci sono stati dei sintomi di reazione. Cosa sento nel corpo quando mangio questi alimenti? Man mano nel tempo è possibile fare una correlazione tra gli alimenti assunti e le reazioni. Prendere nota dei cibi mangiati e osservare ed annotare quelli che possono essere le reazioni ad essi e i sintomi della giornata è uno dei tanti metodi di monitoraggio e conoscenza di sé, ed è parte di quell’atteggiamento più ampio che porta pian piano a migliorare nella capacità di gestirsi nella malattia per trovarne la via d’uscita.
Ricordando a tutti noi che la piena salute è un nostro pieno diritto.
La curatrice
Giuseppina Generoso
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